CONCLUSIONI
La corrispondenza che abbiamo riprodotto in questo libro è rimasta nei cassetti per 90 anni, quasi ad aspettare qualcuno che volesse dare il degno risalto e valore alla storia di un nostro concittadino. La cultura, la capacità di scrivere e di raccontare di Gino Zimello hanno permesso di ricostruire dei tratti di storia ormai lontani che hanno coinvolto tanti paesani. E’ estremamente difficile, dopo aver letto la corrispondenza, non partecipare anche emotivamente agli avvenimenti, ai sentimenti, alle sofferenze di tante persone che hanno vissuto gli orrori della guerra. E’ quasi impossibile non condividere la rabbia, l’avversione verso la guerra e verso coloro che pensano di risolvere le divergenze, le dispute con la violenza delle armi. La guerra sembra essere una brutta, ma costante compagna degli uomini continuando anche ai nostri giorni a mietere vittime, dare morte e lutti. La speranza che i racconti di Gino Zimello abbiano a guidare le nostre menti e i nostri cuori verso un futuro pacifico e non violento sono le ragioni profonde di questo impegno dell’Associazione Laboratorio Brendola nel pubblicizzare e pubblicare la corrispondenza di guerra. La riproduzione integrale senza grandi commenti e note alle lettere e cartoline di Gino Zimello nasce dalla convinzione che qualsiasi lettore sarà in grado di trarre le dovute considerazioni ed apprezzamenti storici e umani sull’opera. La conoscenza storica si arricchisce e si nutre non solo di date e descrizioni dettagliate su singoli eventi bellici, ma anche dalla partecipazione emotiva ed umana del racconto del semplice soldato o partecipante ai fatti d’arme. L’arricchimento mentale ed umano del lettore può percorrere circuiti e strade esclusivamente personali, ma non può prescindere dalla storia reale e concreta di quanti hanno contribuito agli eventi bellici pur non essendone i diretti ed unici responsabili. Siamo quindi orgogliosi di aver riportato alla luce una storia vera con i tratti concreti della persona di Gino Zimello, combattente ed uomo di Brendola, prestato alla Patria per difendere i valori e il paese intero. Tanti memoriali, libri, diari sulla Grande Guerra pubblicati non potranno mai far conoscere esaustivamente le emozioni, i sentimenti dell’intero popolo italiano coinvolto negli eventi epocali del 1914 – 1918. Ci auguriamo di aver contribuito ad allargare le conoscenze e aver fatto aumentare la speranza nella pace e solidarietà di tutti i cittadini.
Una menzione ed un ringraziamento a quanti hanno lavorato a questa pubblicazione:
Caron Giuliana
Dal Lago Flavio
Mattarelli Alfonsina
Paganin Gabriella
Rossi Vittoria
Visonà Giuseppe
Zimello Gino, nipote che ha conservato con cura e per tanti anni la corrispondenza dello zio
Murzio Arcangelo ed il gruppo Alpini Brendola