DOPO IL RIMPATRIO
28 Dicembre 1918, Firenze, mattina
Cara Teresa
Da due giorni mi trovo a Firenze : a che fare? Nulla! T’hò già spedito due telegrammi che spero ti siano arrivati, e un espresso : questo è il secondo.
Si sperava che giunti in Italia, dopo tanti mesi di sofferenze fisiche e morali ci avrebbero concesso qualche giorno di licenza, ma finora non se ne parla : credo però che non sarà fra molto tempo, tanto più che la mia classe col 6 gennaio sarà congedata. Di salute sto ancora benissimo, ma di morale molto basso per centomila ragioni che sarebbe troppo lungo trascriverle. Speriamo che anche queste abbiano a terminare. Al momento da casa non mi occorre nulla, sebbene manchi di tutto. Voglio dire di vestiario : perché quello che da te mi fu spedito non l’ho ricevuto, e qui non ci hanno ancora dato nulla sebbene si sia così sporchi e stracciati da non averne idea. Però ci verrà dato tutto l’occorrente, e allora forse si potrà venire a casa. ( Scrivo male perché ho le mani gelate e fa un freddo maledetto ) Ti prego avvertire i Rossi del Vo’ che Bepi sta benissimo, e che spera essere a casa verso la metà di gennaio ( in Italia si capisce ) Ho delle lettere sue da portare a casa : se tardo a venire le spedirò. Così pure per tanti altri di Vicenza. Per il vitto qui si mangia, finora almeno, ma costa caro : di danaro non ne ho bisogno quantunque non ho che moneta tedesca che fin’ora non ho potuto spendere. Non posso nemmeno darvi il mio indirizzo perché non lo so : se mai potresti scrivere : GR Asp. Albergo Anglo-americano via Garibaldi Firenze. Se fai tempo scrivimi che mi farai piacere perché manco di vostre notizie dal 15 settembre. Però ieri ho visto la Teresa che è con Fossà a Fiesole e mi assicura che voi state bene. Pure il Vescovo Fossà mi prega salutare la mamma e te : sono stato a trovarlo.
In questi due giorni mi sono già abituato di nuovo alla vista dei cristiani , tanto che non mi par vero d’essere stato tanti mesi in mezzo ai barbari. Appena posso ti spedirò una cassetta che ho portato dalla Germania.
Ti faccio auguri per il Capod’anno a te e alla mamma : speravo di passarlo con voi, ma è impossibile.
Auguri pure all’Anita ed a Lucia, ai Gaianigo Bisognin ed amici tutti. Quando avrò un po’ di buona volontà tornerò a scriverti. Intanto do mille baci alla mamma ed a te. Scipione dove stà? Ho scritto pure a lui.
Baci affettuosi tuo Gino
3 Marzo 1919, Firenze
Teresa carissima
Ho ricevuto ieri due tue cartoline in data 30-12 . Le prime, dopo tanti mesi, che ricevo senza quei fastidiosi bolli rossi della “Komandautur” tedesca!
Figurati che la censura tedesca al nostro campo di Celle aveva il coraggio di trattenere le nostre cartoline anche 20-25 giorni. Se la provvidenza non ci faceva rimpatriare presto, la vita là era diventata insopportabile. Figurati che le tue ultime cartoline ricevute datavano dal 3 settembre : sono stato per quasi due mesi (ottobre e nov ) senza nemmeno un pacco. Poi verso il 3 o 4 di dicembre ne ho ricevuti sette in un colpo solo, mentre allora quasi tutti i miei compagni da più di un mese non avevano assolutamente più nulla da mangiare ! negli ultimi 10 giorni io ho mantenuto completamente un amico; Fortuna che ormai tutto è passato ! ma se mi capita sottomano qualche tedesco, ti garantisco che gli faccio passare qualche brutto quarto d’ora ! Perché se sono vivo lo devo unicamente alla mamma che si è sacrificata a spedirmi della roba da mangiare : caso contrario avrei dovuto fare la fine di tanti altri poveri disgraziati ! O morto , o tisico. Invece sono ancora sanissimo, e con tutt’altra volontà che di morire ora. Non so quando potrò avere un po’ di licenza, perché qui pare ci sia bisogno di ufficiali per inquadrare i prigionieri che ritornano dalla Germania. Certo che non cesso di insistere per averla. Presto però spero di avere anche il congedo visto che la mia classe è congedata. Intanto ora torneranno Oreste e Bastian poi verrò anch’io! Scipione purtroppo dovrà restar per ultimo : gli auguro però di essere lasciato libero prima!
Per la società hai nulla di nuovo? Il lavoro che facevo prima certo ora non lo faccio più. Se mi daranno il posto che credo io e un relativo stipendio bene, caso contrario cambierò padrone e mestiere ! Non avrei neanche lontanamente pensato che la vita in Italia fosse così rincarata ! è enorme addirittura.
In Germania non si trovava nulla quasi; ma quel poco che si trovava lo si pagava quasi come qui !
Chissà cosa vi saranno costati i miei pacchi ! Quando posso ti spedirò a Tavernelle la mia cassa di libri ed altro. Ora ho bisogno di vestiario, perché sono rotto e stracciato quanto mai. Me lo darà il governo però, perché soldi da spendere non ne ho. Dimmi d’urgenza che carte sono quelle che mi hai preparato lo scorso anno, perché poi ti dirò che s’ha da fare. La signora Dal Molin è a Brendola?Con suo mezzo o di altri voglio l’appoggio del deputato Teso ad una mia domanda di riabilitazione che farò a Venezia.Per ora saluto affettuosamente mamma e te. Saluta tutti e baci affettuosi.Dove si trova Scipione?. Aff. mo Gino