AL FRONTE NELL’ANNO 1917
Sulla strada di Medana
9 Gennaio 1917, Cussignacco (Udine)
Cara Teresa,
come va che da dodici giorni non ricevo vostre notizie ? siete ammalate ?o la tua pigrizia t’ha congelato le mani? Giornalmente sono costretto a distribuire decine e decine di lettere e per me mai nulla, eccetto delle illustratte degli amici. Da casa , dove più mi preme, nulla. Perché ? Guarda di non farmi arrabbiare sul serio, perché, sai che son capace di rinunziare anche alla licenza, e me ne stò qui, dove stò bene.
Il nostro riposo è cominciato il 1° di gennaio, e durerà, forse 40-45 giorni. Dopo, si crede, cambieremo posto. Ora mi trovo a Cussignacco un paesetto a tre Km. da Udine. Ho l’ufficio in una camera di una buonissima famiglia e si dorme sulle brande in una bella stalla grande, tutta in cemento e con tanto di luce elettrica. Anzi appena questi di casa potranno andare ad Udine a comperarsi il materiale, io allargo l’impianto a tutta la casa. Se le cose continuano ad andare bene fra dieci o dodici giorni spero di essere a casa, Scipione scrive? Cosa fa ? Anche da lui è molto che non ricevo notizie. E a casa? E la mamma come stà ? Meglio spero. Via dunque fammi sapere qualche cosa. Come avete cominciato il nuovo anno ? Per me meglio di così non potevo. L’ultimo lo si è chiuso con una buona mangiata a base di pastasciutta. Il primo l’ò cominciato con la S. Comunione,una gavetta di caffè ed una bottiglia di sciampagna; poi quando verrò a casa ti racconterò. Ti prego dunque di scrivermi al più presto. Ti saluto in fretta perché mando a impostare la presente ad Udine.
Baci forti a mamma e a tè Aff. Gino
17 Gennaio 1917, Cussignacco (Udine)
Cara Teresa,
avevo fatto i conti di venire a casa in settimana: invece oggi o domani si partirà da qui per andare a Gorizia. Siccome non ho mai veduta quella città cosi ho pensato di dilazionare la venuta a casa di qualche giorno, tanto per potere esaminare la città di fresco conquistata. Così ritarderò forse fin verso la settimana ventura. Essendo per ora cambiati di posizione abbiamo cambiato anche l’itinerario, invece di arrivare a Vicenza alle una di notte col nuovo orario (nostro) ferroviario arriverò verso le quattro: in modo che quando verrò vi capiterò a casa di sera.
D’altra parte poi devo lagnarmi assai di tè, perché da diverso tempo non ricevo vostre notizie. Ieri sera ho ricevuto una tua lettera nella quale non mi dici niente. Ed una tua cartolina illustrata di auguri. Ti sei presa qualche malattia alle mani? Ti sò pigra quanto mai, ma fino a questo punto!…..
Giorni fa t’hò spediti due pacchi, uno contenente la maglia pesante da te speditami tempo fa, ci ho aggiunte delle paia di calze nuove, l’altro contiene un po’ di cioccolato e delle sigarette che mi metterai via tutte. Il cioccolato è per la mamma. Se posso, ne porterò o manderò dell’altro, giacchè, credo a Vicenza costerà moltissimo, e voi ne comprerete molto poco. Appena ricevuto i pacchi fammi avvertito subito.
Scipione è a casa? Se viene prima di me avvertimi subito, che allora parto immediatamente, anzi, forse, aspetterò, attendo questo per poter trovarci assieme. E perché la notizia sia sollecita mandamela in semplice cartolina magari illustrata. Di salute stò sempre benissimo: e la mamma e te ?
Bepi, credo, sarà anche lui richiamato? Di, se mai, alla Olga che si faccia coraggio, che ormai siamo alla fine: (cosi almeno si spera) E di novità a Brendola ce ne sono?
Mi dici che Oreste partirà giovedì: ma quanto tempo è che si trova a casa? Io non l’ho mai saputo! Gli avevo scritto tempo fa di avvertirmi quando sarebbe andato a casa, ma non mi ha risposto!
Ora chiudo perché ho molto e molto da lavorare: ho la cinquina da pagare, il giornale da chiudere e da incassare tutta la bottega per la partenza.
Bacia la mamma e scrivimi subito.
Saluti a tutti di casa, baci, tuo Gino
21 Febbraio 1917. Cormons
Carissima Teresa,
adempio alla mia promessa. Arrivai bene in tempo a prendere il Tram ed a Vicenza mio primo pensiero fù di trovarmi una camera per dormire fino alle trè, la trovai alla stazione poi andai dalla Lucia dove mi fermai fino alle dieci, alle undici andai a dormire e mi svegliai alle trè e mezza. Feci appena appena in tempo a prendere il treno ed alle una precise ero a Udine e con un altro compagno, trovato in treno, andai subito a Cussignacco.. Tombola ! Il Regg.to era partito da otto giorni per un altro paesetto e da lì avevano portato via tutto. Ritornammo in Udine; andammo al comando di tappa per sentire dove si trovava il Reggimento….. Apriti terra!…..non sapevano nulla! Cioè sapevano che da Cussignacco era andato a S.Maria (altro paese) e di lì, la domenica sera, (quella nella quale io mi trovavo a Vicenza) era partito improvvisamente e non sapevano per dove……Lunedì,martedì e mercoledì. Giovedì mattina, siccome al Comando Tappa eravamo già in oltre 100 della nostra Brigata, ci hanno mandati a Gorizia per vedere se per caso i Reggimenti fossero colà. Loro non sapevano ancora nulla sicchè ci mettemmo in strada. Io e qualche altro per non sbagliare saltammo sul primo camions: Altra novità. Il conduttore ci dice: Io vi conduco volentieri, ma credo che il vostro Reggimento sia andato sul fronte della Svizzera!= Cosa volevi fare? Decidemmo di andare a Gorizia intanto: poi si vedrebbe. Invece giunto a Cormons, lungo la strada vidi i soldati della mia Compagnia che con badili e carriole lavoravano. Naturalmente mi fermai e trovai la Fureria. Però dei cambiamenti. Il Comandante di Compagnia è all’ospedale come pure altri due Ufficiali. La Compagnia è qui per metà, per fare dei lavori di governo strade: l’altra metà si trova a S.Maria, vicino ad Udine. Qui si dorme in baracche (ti manderò anzi una fotografia) con brande e paglia. Però al mio arrivo trovai qui nulla: nemmeno il cucchiaio per mangiare. Ora mi sono riprovvisto di tutto, domani 22 torneremo tutti in S.Maria e mi dicono che là si stà molto meglio che non a Cussignacco. Di là ti scriverò subito e lo capirai perché scriverò in qualche posto della cartolina. Un’altra buona novità poi è che fra un mese al massimo andremo in Cadore! Questo è quasi certo. Si patirà un po’ di freddo, ma non si avranno tante cannonate come sul Carso. La mia tosse è molto diminuita, mi batte ancora un po’ alla notte ma solo quando mi muovo: se stò fermo non mi batte. Però se credi mandami pure una seconda scatola di pillole della Luzietta: Cosi pure ti prego i miei guanti e il Momoletto. Appena sarò a S.Maria ti spedirò a casa camicia, mutande e altro. In quei quasi 4 giorni che fui ad Udine dovetti farmi le spese, e trovarmi l’alloggio a mie spese; sicchè le finanze sono un poco ribassate: però funzionano ancora. Da Scipione non ho ancora avuta nessuna notizia. Come lavora la luce in Chiesa? Spero bene. Hai fatto le bollette di gennaio? Ed il versamento? Se trovi qualche cosa che non capisci bene scrivimi subito. Ricordati non far confusione con Tonon e con Belloni: leggi quello che t’hò lasciato scritto, per ora basta così. Baci tanti a mamma e a tè e salutami tutti i Bisognin e i Gaianigo. Tanti baci e saluti anche a tè. Gino
6 Marzo 1917, Dal Monte Sabotino
C.ma Teresa,
ho ricevuta ieri sera la tua del 28 scorso. Contentissimo nel sentire che voi state bene, posso assicurarti che anche la mia salute va bene. Ho ancora la tosse, ma di molto diminuita: anzi posso dire che mi batte solo di notte ed anche solo prima di addormentarmi, una volta preso il sonno non mi sveglio più fino a che non mi portano il caffè. A S:Maria non ci siamo ancora andati: forse ci andremo a giorni, tutto dipende dai lavori. Perché ora completamente staccati dal Reggimento, una compagnia quà una di la: tutte al lavoro. I nostri uomini lavorano dalle 6 di sera alle 2 di notte a far reticolati: di giorno….. danno la caccia ai pedocchi ed alle……pantegane! Figurati che domenica scorsa, con solo bastoni, ne hanno ammazzate oltre un centinaio. Alla presente ti accludo una fotografia che ho fatta giorni fa.
La mia compagnia poi si trova sul monte Sabotino(tutto pieno di piccoli cimiteri) ad un’ora di distanza sta Gorizia, in mezzo c’è l’Isonzo dove i nostri uomini vanno a lavorare, gli Austriaci sono vicinissimi: tanto che si vedono e si parlano, anzi un giorno gli Austriaci lavavano la loro biancheria da una parte del fiume e i nostri dall’altra….distanti gli uno dagli altri appena una ventina di metri…… ma nessuno ha mai sparato. Io però….. non mi fiderei tanto di quella gente!…Per il rancio si dipende dal genio, il quale poi ci tratta molto ma molto bene, per dormire poi…..la Compagnia sta in un tunnel a due sbocchi, scavato nel monte ad una profondità di oltre 6 metri….anche se arriva un 420 non può fare danni. Io poi con il mio attendente dormiamo in una piazzola da mitragliatrice, è tutta in cemento armato con il coperto fatto di potrelle di ferro a doppia fila con sopra uno strato di mezzo metro di cemento armato e poi oltre due metri di sasso e sacchi di terra: porta in legno e tavolato di legno alto 20 cm. circa da terra. MI ho riempiti diversi sacchetti di paglia ed erba e dormo da principe, ieri anzi ne ho preso una fotografia che ti manderò appena stampata.
Fino ad oggi le giornate sono state magnifiche. Il monte qui è pieno zeppo di ciclamini: se vedessi quante e quante piante! Neanche a Recoaro non ne ho viste tante. Oggi invece nevica a tutta forza. Di giorno si vede lontano il mare, ma ne siamo ad una distanza enorme! E speriamo di non avvicinarlo mai, per ora!
Hai ricevuto l’ultima mia nella quale ti pregavo di farmi fare dal Sindaco una dichiarazione della quale t’ho mandato l’esemplare? Ti prego di interessartene.
Ho saputo dal giornale della morte della Piovene, e ho visto pure il testamento, e il palazzo di Brendola a chi và? M’immagino che resterà alle Maestre per andarvi a giocare, oppure alla agente delle RR.Poste e telegrafi per piantarvi l’ufficio: < RR Poste e Telegrafi nazionali ed esteri: Si assumono commissioni per conoscere i fatti altrui ecc.ecc.->
Che novità con la Società? Va tutto bene? Mi dispiace che Mendo non abbia trovato i miei guanti: però allora non farmene altri per ora, che intanto ho qui quelli di pelle foderata: poi non fa freddo, e per di più si va contro la buona stagione. Se mai si andrà in Cadore dove sarà più freddo, ti scriverò. Una cosa che mi dimenticavo, è questa: E’ venuto a comandare la Compagnia un tenente di Napoli (proprio dalla città) ed ha con se mandolino e chitarra. Ogni sera fino a che la compagnia va al lavoro noi si fa musica, in barba ai Tedeschi. Per il momento non saprei cosa ancora raccontarti.
La presente viene impostata da un amico che va in licenza e parte immediatamente, a giorni ti scriverò di nuovo. Scrivimi e dammi relazione delle novità.
Da scipione ho avuta lettera anche ieri sera: dice che stà bene e che spera di andare presto a riposo. Chiudo perché cominciano a venirmi qui delle seccature, bacia tanto la mamma e salutami le maestre tutte. Attendo le pillole Berardi. Come va la luce in Chiesa? Saluti alla Gina ai Gaianigo, Doro e tutti, baci e saluti anche a tè. Aff.mo Gino
11 Marzo 1917, Sabotino, ore 17 – Zona di guerra
Cara Teresa,
ho ricevuto due giorni fa il tuo vaglia e ringrazia tanto la mamma. A dirti il vero non ne avevo affatto bisogno, perché mi trovo in posizioni da non poter spendere, a meno di non comperare del vino. Contemporaneamente poi ho ricevuto un altro vaglia speditomi non so da chi: porta la firma soldato Tibi Eusebio mi pare, non so chi sia, a meno che con questo tale non abbia fatto il vaglia a nome e per conto di Scipione. Oggi ho scritto anche a lui domandando schiarimenti. T’ho a dire poi che la tosse mi è ritornata e piuttosto forte: stanotte anzi non mi ha lasciato dormire dieci minuti, domattina vado dal medico e se del caso andrò in qualche ospedale. Peccato che sono cose che passano troppo presto dato il tempo che corre, vi terrò minutamente informate. Hai ricevute delle mie illustrate da Cormons? E lettere? Una con mia fotografia dentro? Ho sentito dei guanti: io avevo formata la stessa idea, tanto che ho messo a parte due magnifiche fascie di lana private, (non del governo) per mandarle a casa appunto perché tu me le trasformi in guanti od altro. Mi sono sempre dimenticato di dirti del budino portato via da casa, quantunque chiuso e sbalottato per cinque giorni erasi conservato bene, ed era buonissimo, il salame poi l’ho tagliato oggi(perché il rancio non mi gustava e sebbene senza fame bisognava che pure che qualche cosa mettessi giù) e l’ho trovato abbastanza buono. L’altro giorno che sono stato a Cormons ho comperati 6 fazzoletti bianchi da naso perché i miei gli avevo perduti tutti e ho un raffreddore addosso che solo oggi ne ho inzuppati 5. Per ora non mi occorre nulla appena si tornerà a S.Maria ti spedirò a casa la mia roba. Son tornate le maestre? Salutale tanto. Bacia tanto la mamma e raccomandale di non darsi pensieri per la mia tosse, perché se dovrò andare in ospedale sara meglio che non restare qui. Con tanti baci a te tuo Gino