VILLA   ANGUISSOLA

Posta all’incrocio tra via Valle e via Scarantello, sorge ai piedi della meravigliosa collina brendolana e al suo fianco scorre ancora oggi l’acqua dello scarato che scende impetuoso nei momenti di pioggia. La sua favorevole posizione ha permesso per tanti anni il controllo della ubertosa e fertile campagna. Via Valle è sempre stata fin dall’antichità una delle contrade più densamente popolate. La famiglia patrizia, da cui la villa prende  il nome, ne fu proprietaria fino al Settecento; lo stemma nobiliare si può ammirare nel timpano della porta minore nel muro di recinzione. La proprietà passò successivamente alla famiglia Ziggiotti e quindi ai Salviati, a Pigatti Briganti, a Munari.
Osservando, ai lati Est-Ovest e Nord del complesso, lo sporto del tetto a lastre di pietra rette da robuste mensole pure di pietra, si deduce che il fabbricato assunse la volumetria attuale nel primo Cinquecento, ma forse si può pensare anche ad un’origine più antica, risalente forse all’età gotica nella vigorosa facciata posteriore.
La facciata anteriore che conserva chiari elementi del sec. XVI, come le finestre al pianterreno, ridotte però nella loro dimensione originale, e le finestre ai lati di quella centrale al piano superiore, assunse l’aspetto attuale nel Settecento, quando si ornò la finestra centrale con una balaustra tipica di quel periodo. Pure del ‘500 è  la vera da pozzo dietro la villa.
Il muro di cinta si apre, al centro, con un gran portale bugnato, databile nella seconda metà del Cinquecento, che presenta strettissime affinità con quello del 1569 nel recinto del castello dei Barbarano a Belvedere di Toara e all’altro nel recinto della villa Barbaran–Conti, sempre a Toara. Degna di attenzione è anche la piccola porta a lesene bugnate che dà sul lato ovest.
Entrambe le opere sono attribuite alla mano dell’architetto Ottavio Bruto Revese, il più illustre personaggio della famiglia della cui proprietà, che comprendeva   tutta la superficie attuale degli edifici scolastici e degli impianti sportivi, rimangono la torre d’ingresso con il suggestivo portale a bugne rustiche, nonché la bellissima Chiesetta di Santa Maria Annunziata, gioiello dell’architettura vicentina.
Sul lato ovest della facciata, protetto da una piccola tettoia, è conservato il bel forno, utilizzato fino agli inizi del secolo da tutti gli abitanti della contrada Valle.
Villa Anguissola costituisce un ricco complesso la cui disposizione planimetrica non differisce da quella consueta delle ville venete; l’ampia “corte” è cinta sui tre lati dalle barchesse , da una serie di piccole costruzioni che ospitavano i braccianti e dalle cantine.
La maestosità dell’insieme è limitata dalla stretta vicinanza di edifici che riducono lo spazio visuale e tolgono respiro al portale di accesso. Fino a non molti anni fa, sulla sinistra, esisteva un esemplare dei meravigliosi lavatoi di un tempo e una pompa a mano che forniva acqua a tutta la contrada. Nelle vicinanze la storia brendolana documenta l’esistenza di un ospedale dedicato a S.Vincenzo. 

 

 

VILLA ANGUISSOLA

Situated at the crossroads between Valle Street and Scarantello Street, it stands at the foot of the wonderful hills of Brendola and besides it even today runs the water of the stream which ruses down during rainy times. Its favourable position has allowed the control of the very fertile farmland. The Valle borough has been one of the most populated areas ever since ancient times. The patrician family from which the villa gets its name owned it since the 1700s; their coat of arms can be admired over the smaller gate in the wall surrounding the premises. Later the property went over the Ziggiotti family and then to the Salviati, to the Pigatti Bringanti, to the Munari.
By observing  the Eastern, Western and Northern sides of the complex, the protrusion of the roof made of stone plates, supported by sturdy shelves, also made of stone, it can be surmised that the building acquired its present volume at the beginning of the 16th century, but maybe its origin is even more ancient, possibly going back to the gothic age because of the vigorous rear façade.
The front façade preserves clear elements of the 16th century, such as the windows of the ground floor, although they have been reduced in size from their original dimensions, and the windows at the sides of the central one on the first floor, but it acquired its present aspect of the 1700s, when the central window was decorated with a balustrade typical of that period. Also of the 1500s is the  well curb behind the villa.
The boundary wall opens up at the center with a great ashlar gateway, of the second part of the 1500s. It presents very close similarities with the one dated 1569 in the boundary wall of the Barbarano Castle at Belvedere di Toara and with the other one in the boundary wall of the Barbaran-Conti villa again at Toara. It is also worth noticing the small gate with ashlar pillars on the Western side.
Both works are attributed to the Architect Ottavio Bruno Revese, the most famous member of that family, of whose property, which included the entire area now occupied by the schools and the sports facilities, only the entrance tower with its rustic ashlar portal and the very beautiful little Church of Santa Maria Annunziata, a jewel of the Vicenza architecture, remain.
At the Western side of the façade, protected by a little porch, is preserved the attractive oven, which was used by all the inhabitants of the Valle borough until the beginning of the last century.
The Villa Anguissola is a rich complex and its site plan is not different from the usual plan of the Venetian villas; the large yard is surrounded on three sides by the barchesse (porticoes) and by a series of small buildings, housing the farmers and the cellars.
The majesty of the complex is limited by the close vicinity of buildings, which decrease the visual space and take away from the magnificence of the entrance portal. Up to a few years ago, on the left, there used to be an example of the splendid washing troughs of long ago and a hand-operated pump, which supplied clear water to the entire borough. In that neighbourhood the history of Brendola also records the existence of an hospital dedicated to Saint Vincent.