IL FORNO

Nelle zone rurali ogni famiglia trasformava la farina del proprio grano in pane,il forno era presente ,quindi, sia nelle grandi case di campagna che nelle contrade ; poteva essere addossato ad un fianco dell’ edificio oppure costituire una piccola costruzione a sé stante.

L’imboccatura era comunque posizionata in modo tale che l’utilizzo potesse essere comune e gli estranei potessero servirsene senza disturbare i padroni di casa. La tipologia costruttiva era in ogni caso uguale: la parte principale, detta “fornace”,era a semicupola e rivestita da mattoni refrattari, con due funzioni diverse ma egualmente fondamentali: trattenere il calore ed isolare il forno.

La cupola presentava un’apertura piuttosto ampia ( boca”), chiudibile con una porticina di ferro, attraverso la quale si introduceva prima la legna da ardere per scaldare il forno, poi il pane; accanto alla “boca” si trovava sempre uno spioncino attraverso cui si poteva controllare l’andamento della cottura. II piano del forno era sollevato da terra circa un metro e nella parte superiore stava l’imboccatura della canna fumaria, che doveva essere sufficientemente lunga in modo da non permettere ritorno di fumo o di fiamma ( ” ocoreva ch’el tirase ben”); se il forno era appoggiato alla casa, il camino saliva piú alto del tetto.