A PARTIRE DAGLI ANNI ‘70
SENECA:
Tutti sanno fare il timoniere quando il mare è calmo
Al termine degli anni 1970 da un opuscolo informativo leggiamo:
Con Decreto 11 Agosto 1967, n. 12687/3, il Magistrato al!e acque di Venezia – Provveditorato Regionale alle 00.PP., ha approvato il progetto dei lavori per il potenziamento del civico acquedotto per la fornitura dell’acqua potabile alla popolazione di questo Capoluogo Comunale, con spesa di L. 7.000.000, concedendo al Comune il contributo annuo costante per 35 anni nella misura del 2%. L’opera é stata da tempo realizzata e la relativa spesa é stata finanziata con la stipulazione di un mutuo passivo con la Direzione Generale della Cassa Depositi e Prestiti. Con la realizzazione di tale opera sono stati eliminati gli inconvenienti, purtroppo, verificatesi durante gli anni decorsi per la fornitura dell’acqua potabile alla popolazione interessata.
ACQUEDOTTO SCARANTO E ZONA ALTA MONTI COMUNALI
Con decreto 25 Novembre 1963, n. 17 l’lspettorato Agrario Compartimentale di Venezia ha approvato il progetto per la costruzione di un acquedotto rurale a servizio di un comprensorio di ha. 450 nella zona denominata Scaranto e zona alta dei Monti Comunali. Sulla spesa di L. 17.000.000, il predetto Ispettorato ha concesso il contributo di L. 12.577.006. La rimanente spesa di L. 4.422.994 é stata finanziata con un mutuo passivo concesso dalla Direzione Generale della Cassa Depositi e Prestiti di Roma. L’opera é stata collaudata nel 1966.
ESTENDIMENTO ACQUEDOTTO COMUNALE A SERVIZIO DELLA NUOVA ZONA RESIDENZIALE DEI MONTI COMUNALI.
Con provvedimento 18 Luglio 1969, n. 216, approvato dalla Giunta Provinciale Amministrativa nella seduta del 16 gennaio 1970, sotto il n. 23153 – Div. IV e n. 531 di Reg., il Consiglio Comunale ha approvato il progetto dell’lng. A. Cozza per la derivazione dell’acqua potabile nella nuova zona residenziale dei Monti Comunali di Brendola. II finanziamento della relativa spesa prevista in L. 5.300.000 verrà effettuato con il ricavato proveniente dalla vendita di terreno di proprietà Comunale, sito in detta località, al Sig. Pier Luigi Beltrame.
l relativi lavori per la realizzazione di tale opera saranno appaltati quanto prima.
ALCUNI DATI STATISTICI
Popolazione residente all’ultimo censimento del 1961 – N. 3.863
Popolazione residente
31-12-1962 3.871
31-12-1963 3.930
31-12-1964 3.932
31-12-1965 3.940
31-12-1966 3.961
31-12-1967 4.013
31-12-1968 4.056
31-12-1969 4.160
31-03-1970 4.169
In data 7 giugno 1970 abbiamo le elezioni amministrative con la nomina a sindaco di Beltrame Rag. Bruno, che purtroppo muore prematuramente. Sarà sostituito nell’incarico, nel novembre del 1973, da Dal Monte Danilo che rimarrà in carica fino al 1985.
Nel 1975 abbiamo la costruzione delle scuole medie e le elezioni amministrative che daranno il risultato visibile nel documento riprodotto.
Nel 1976 si registra il rifacimento dell’acquedotto di S: Vito con la costruzione di un nuovo serbatoio, un nuovo impianto di sollevamento e la costruzione di nuove condotte e nel 1979 la realizzazione dell’acquedotto di contrà Muraroni.
In data 12 febbraio 1979
Lo studio dell’architetto Altieri presenta un nuovo grande progetto sull’acquedotto brendolano che vedrà l’inizio nell’anno 1981.
Giustamente i grandi progetti iniziano con un’analisi della situazione esistente. Il centro di Brendola, la zona alta di Castello, le frazioni di S.Valentino e Vò, per un totale di circa 374° abitanti sono attualmente servite da due pozzi ubicati in località Madonna dei Prati in sinistra del Fiumicello Brendola, a quota + 45 m.s.m.. In uno dei pozzi, il più recente realizzato bel 1972 con diametro 300 è installata una elettropompa sommersa collegata direttamente con due condotte di mandata aal serbatoio Pagello (diametro 100) e al serbatoio del monte dei Martiri (diametro 80). Da una delle due è derivato un allacciamento diretto (diametro 80) con la rete di distribuzione del centro previa interposizione di un riduttore di pressione. Dal serbatoio Pagello di 200 mc. Partono due condutture (diametro 65) a servizio una del versante nord del colle e una del versante sud compresa la frazione di S. Valentino. Da tale serbatoio attinge un impianto di risollevamento per l’alimentazione del serbatoio Castello e delle zone alte dei monti comunali.
La pompa sommersa che alimenta queste due condutture è comandata da un orologio per funzionare dalle 9.00 alle 17.00 con una portata in arrivo ai serbatoi di 14 l/s Pagello 10,5 l/s ai Monti dei Martiri. Dalle ore 17 entra in funzione una seconda pompa centrifuga che aspira dal pozzo costruito nel 1950 profondo 28 metri e serve più che altro a mantenere in pressione la rete.La zona S.Vito è attualmente servita da un acquedotto autonomo recentemente rifato, alimentato da una sorgente Fontana Valentini a regime variabile.
La frazione Pedocchio è invece tuttora sprovvista di acquedotto pubblico.
La popolazione di Brendola al censimento del 1971 era di 4115 abitanti così suddivisi:
Brendola bassa 1555 abitanti
Brendola alta e monte 650 “
Pedocchio 500 “
S.Valentino 110 “
Vò 900 “
S.Vito e monte 400 “
Attualmente la popolazione residente ammonta a 4800 abitanti,così suddivisi:
Brendola bassa 1880 abitanti
Brendola alta e monte 750 “
Pedocchio 600 “
S.Valentino 130 “
Vò 1060 “
S.Vito e monte 460 “
con previsione di incremento nell’anno 2015 per un totale di 5550 abitanti così suddivisi:
Brendola bassa 2200 abitanti
Brendola alta e monte 800 “
Pedocchio 700 “
S.Valentino 150 “
Vò 1200 “
S.Vito e monte 500 “
Lo studio si permette di sottolineare che le previsioni del precedente progetto erano discutibili, perché alla data di stesura si contavano già 4800 abitanti. A titolo informativo, oggi maggio 2003, siamo 6200 abitanti, cosa dire? Il problema rilevante è la nuova zona bassa, dove si svilupperà ulteriormente l’area residenziale. La soluzione sta nella separazione di questa area con un nuovo serbatoio a quota inferiore intorno a *85 m. s. m., migliorando di conseguenza anche la distribuzione nella zona alta.
Poiché e necessario costruire in ogni caso un nuovo serbatoio, data l’insufficienza degli attuali e è necessario prevedere una nuova condotta di sollevamento si sono individuate le seguenti soluzioni:
- la frazione di Vò resta alimentata dall’attuale condotta diametro 80 e dal serbatoio dei Monti dei Martiri, adeguando solo la portata sollevata alle effettive attuali esigenze, solo in una fase futura verrà costruito un nuovo serbatoio a quota più bassa e la portata verrà adeguata anche alla necessità della frazione di S. Vito.
- l’addutrice diametro 100 ed il serbatoio Pagello, con il sistema di risollevamento per Castello e monti, vengono mantenuti con portata ridotta, per gli abitanti più alti a quota + 70 m. e per la frazione S.Valentino
- per tutta la zona bassa si prevede la costruzione di una nuova condotta di mandata, di un serbatoio sul colle con quota di sfioro a + 87 m. e di una nuova rete di distribuzione estesa fino alla frazione Pedocchio
- il sistema di sollevamento viene completamente ristrutturato con un serbatoio di carico con funzione anche di vasca di clorazione presso i pozzi, alimentato direttamente dalla pompa sommersa e con centrale di sollevamento con pompe diverse per i tre serbatoi. Il sistema attinge nella 4° falda alla profondità di 40 metri con un pozzo del diametro di 300 scavato nel 1972. Il sistema di clorazione con ipoclorito necessità di 30 minuti di contatto per garantire la sterilizzazione; la vasca da 100 mc assicura tempi di contatto da 30 a 60 minuti. E’ possibile installare pompe dosatrici di ipoclorito e biossido di cloro
Dai calcoli risulta che il serbatoio Pagello di 200mc e quello del Monte dei Martiri di 50 mc. Sono sufficienti; serve un nuovo serbatoio di 700 mc. per Brendola bassa. Il preventivo di spesa totale si aggira sui 450 milioni. Il nuovo serbatoio verrà collocato in contrà S. Marcello poco oltre il termine delle famose scalette che portano in piazzetta del Vicariato.
Nel 1980 si realizzano le scuole elementari del capoluogo e nel 1983 vengono ricostruite le scuole di S.Vito. Nel 1984 nasce l’associazione genitori.
Serbatoio di S. Marcello
Successivamente, nel 1985, viene eletto come sindaco Rigon Orfeo, che si occuperà dell’acquedotto del Pedocchio e della costruzione del centro sociale.
Alle successive elezioni Vicentin geom. Luigino diventerà sindaco.
In questo periodo scoppia il problema atrazina. Da una nota informativa dell’amministrazione comunale leggiamo: II caso atrazina nell’acqua potabile ha suscitato molti interrogativi tra i cittadini circa l’acqua che beviamo. Onde evitare falsi allarmismi, riteniamo opportuno dare alcuni chiarimenti riguardo il fenomeno venutosi a creare a livello nazionale, nonché informare circa la situazione nel territorio di Brendola. Per quanto concerne il primo aspetto, l’acqua di oggi non é differente da quella uscita dai rubinetti fino ad alcuni giorni fa, ma per legge non é più bevibile. Infatti é scaduto il termine che derogava i limiti delle sostanze diserbanti nell’acqua potabile portandoli a valori superiori a 0,1 microgrammi per litro d’acqua. Non essendo stati rinnovati i decreti, l’acqua con valori di sostanze antiparassitarie superiori a 0,1 microgrammi per litro e diventata fuori legge. A tal riguardo informiamo che nel nostro territorio gli ultimi controlli eseguiti hanno accertato valori ampiamente entro il limite di 0,1 microgrammi per litro. Da tempo l’Amministrazione comunale, in accordo con il settore Igiene pubblica dell’ULSS e con il P.M.P di Vicenza, ha predisposto con scadenze regolari i controlli nell’acqua, per fini potabili, sia nel pozzo di Madonna dei Prati (punto di erogazione dell’acqua nell’acquedotto ) sia in vari punti della rete idrica. Vengono eseguite a scadenza bimensile le analisi al completo ( chimica e batteriologica), a scadenza mensile quelle batteriologiche e quindicinale la ricerca del cromo esavalente su 10 pozzi spia. I referti sono finora sempre rientrati nei limiti stabiliti dal DPR 236 del 1988 per le acque destinate al consumo umano. Non possiamo però confermare altrettanto per l’acqua prelevata dai pozzi privati, in quanto non soggetti a controlli da parte dell’Amministrazione comunale perché di proprietà privata e come tale é anche del privato la responsabilità circa la potabilità dell’acqua che lui stesso beve.
Purtroppo il suo mandato durerà poco e sarà sostituito da Murzio dr. Arcangelo e dopo da Bortolamai Renzo fino all’arrivo del commissario.
Infine nel 1992 diventa sindaco Mussolin p.i.Luciano che lascerà il posto nel 1998 a Dal Monte Mario.